Microstorie Pedagogiche

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Giugnottobre

un bilancio semestrale

Avete anche voi la sensazione che questo giugno sia volato? Quest’anno ho avuto una strana percezione del mese che sta terminando. In tutti gli anni passati Giugno è sempre stato un mese di fuoco, in primo luogo per il caldo, cominciava quello vero, sopportabile solo con un ventilatore, con le giornate in piscina o giocando a gavettoni, il periodo in cui si mangiava un gelato al giorno, quello dei ghiaccioli e delle granite. I rari momenti di ristoro erano al calar del sole, il venticello lieve della sera. Ma quest’anno è stato caratterizzato da piogge e temporali, giornate intere di nuvoloni che da un momento all’altro minacciavano acqua.

Un altro motivo per cui Giugno mi è sempre sembrato infinito era il carico di lavoro, da piccola c’era l’oratorio estivo, che fossi bambina o animatrice, mi alzavo presto al mattino e tornavo stanca morta alla sera. La scuola era finita, ma alle vacanze vere, quelle al mare ad agosto, mancavano ancora due mesi, e si sa, l’attesa allunga le giornate. Durante il periodo universitario, forse uno dei miei preferiti, gran parte del tempo lo passavo in biblioteca, con quell’ansietta da esame, il sudore e il caldo che mi appiccicava i vestiti addosso. E il sollievo dell’aria condizionata, in treno quando beccavi quello in cui funzionava. Quando ho cominciato a lavorare nella prima infanzia, Giugno era il mese peggiore, c’erano da preparare tutti materiali in conclusione dell’anno, salutare i bambini che, crescendo, cambiavano scuola, riordinare e catalogare i percorsi da archiviare e, quasi senza pausa avere già in testa le idee, i percorsi, gli assetti per settembre. C’era talmente tanto lavoro che mi pareva quasi di non vivere. Quest’anno però, avendo cambiato lavoro, non c’è quel senso di chiusura, se non che sono cambiate alcune attività, anziché essere più pesanti, si sono alleggerite rispetto ai mesi precedenti. Con i ragazzi del centro abbiamo organizzato dei tornei di giochi in scatola, percorsi di mini golf, stiamo procedendo a realizzare un murales su una parete vuota.

Molti progetti creativi cominciati da mesi hanno semplicemente seguito il loro corso, non ho dovuto forzare le tempistiche perchè avevo gestito bene il tempo, pur consapevole che rendo meglio con la pressione della scadenza, lavorando sotto data, fino alla notte stessa della consegna.

Giugno era lunghissimo anche perchè alla fine del mese c’era il mio compleanno, e per me era il giorno più atteso dell’anno e lo è tuttora. Aspettavo con ansia che arrivasse il 30 per festeggiare, insomma sapevo che Giugno era il mio mese.. Ma solo arrivando alla fine mi sentivo realizzata per aver festeggiato con le persone a cui tengo di più.

Dove voglio arrivare con tutto questo discorso? 

Semplice, se mi ripenso nello stesso periodo lo scorso anno ero allo sbando, una relazione finita, un lavoro che mi stava mandando in burnout, l’overthinking su problemi per cui continuavo a cercare soluzioni che non funzionavano. Tanti obiettivi, sogni e desideri che rimanevano solo scritti su un’agenda senza mai mettermi in moto per realizzarli. Un disastro fino al momento in cui ho deciso che avevo bisogno di parlare con qualcuno.

Ho seguito un percorso con una psicologa, mi sono posta molte domande e ho riportato l’attenzione su me stessa e non su quella serie di sfortunati eventi. Non dico che ora sia tutto come vorrei che fosse, ma di certo sto asfaltando un pezzettino di strada per volta, ho allenato la pazienza, ho setacciato i pensieri e lasciato andare quelli che mi mettevano in difficoltà. Ho spezzettato i macro obiettivi in tanti piccoli scalini, e imparato a guardare il sentiero passo per passo, senza lasciarmi intimorire dalle cime insormontabili che ho scelto di scalare.

Non voglio mettere l’accento sulla terapia, perchè riconosco che per qualcuno è un argomento che “triggera”, è stato un mezzo grazie al quale ho riletto esperienze e vissuti, e soprattutto ho fatto delle scelte decisive per poter raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata. 

Quindi, tanti auguri a me, che in questo bilancio di compleanno non sono poi così distante dal realizzare dei sogni che ho trasformato in progetti in questi ultimi anni.


Giugno 2024

Giulia

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