L'educazione affettiva
Novembre 2024
Questo mese mi sono concentrata in particolare sull’educazione emotiva, è un argomento fondamentale da approfondire in questo momento storico. Sono due le ragioni per cui questo mese la mia attenzione è stata catturata proprio da questo aspetto fondamentale della vita di ciascuno di noi.
Il primo motivo è legato al contesto in cui lavoro, stare a scuola con ragazzi quindicenni, osservarli quando si relazionano tra loro e con gli adulti. Catturarne i discorsi sui primi amori, o di quelle amicizie che durante l’adolescenza diventano legami che superano quelli con i genitori. Credo che la parte di responsabilità che abbiamo noi adulti nei confronti di questi ragazzi sia l’insegnar loro ad essere emotivamente competenti. Questo trova la chiave nel rispetto dell’altro, l’altro è diverso da noi, per questo è necessario avvicinarsi con gentilezza, insegnando ad entrare in connessione. Nel contesto scuola, spesso e volentieri, gli adolescenti nascondono le fragilità dietro ad atteggiamenti di superiorità, di scherno o di scherzo. A volte noi adulti facciamo finta di non vedere, giustifichiamo il nostro atteggiamento pensando che siano solo ragazzi, che cresceranno. È qui, però, il momento di intervenire. Le scuole non hanno uno spazio dialogico, di confronto, su chi si è, chi si vuole diventare, viene delegato a “qualcun altro” magari la famiglia, magari alle attività pomeridiane che svolgono come lo sport, o lezioni di musica… ma dovrebbe essere la scuola che accompagna gli studenti a conoscere se stessi in profondità. È un diritto di ciascuno quello di perseguire un progetto di vita che rispetti le proprie conoscenze, le attitudini e i desideri.
La seconda ragione è legata alle notizie che si ascoltano al TG o alla radio, che si leggono sui quotidiani, ovvero la violenza giustificata dalla parola amore. Fondamentale parlare di queste tematiche a scuola, a casa, e qualsiasi contesto frequentato dai ragazzi. Dar loro l’esempio di che cosa sia l’amore, l’affetto, il voler bene all’altro nel modo giusto. E se dentro se stessi hanno delle emozioni troppo potenti, troppo confuse e che spaventano dobbiamo dare uno spazio di ascolto, di comprensione e di sostegno, per evitare che si sedimentino.
Adesso che il Natale crea quella magia, piuttosto che spendere un sacco di soldi in regali, proviamo a concentrarci sul donare all’altro il nostro tempo, partendo dalle cose più semplici come una passeggiata o un momento seduti sul divano sotto il plaid insieme. Perchè insieme si possono creare davvero molte occasioni, sia in casa che fuori per scoprire, chiacchierare, dialogare, volersi bene!